Si è svolto a Roma, dal 26 al 28 aprile presso la Domus Pacis, il Convegno delle presidenze diocesane. Al centro il tema della corresponsabilità alla luce del Concilio.
Venerdì 26 pomeriggio, ha aperto i lavori del convegno Franco Miano, presidente nazionale dell’Ac, che introdotto l’intervento di mons. Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto, il quale ha accompagnato le presidenze diocesane in un percorso di riflessione su Custodire e Coltivare la vita e sul «perché essere corresponsabili» voglia dire fare una scelta profetica, costruendo uno stile conciliare. Mons. Forte si è soffermato su tre ambiti specifici: l’uomo custode del creato in quanto « riconosce e accoglie in ogni realtà creata l’evento della donazione da parte del Creatore, che in essa si compie, il miracolo, sempre nuovo e sorprendente, dell’atto di essere »; l’uomo custode dell’altro, in quanto ciascuno deve vivere la propria dignità personale e riconosca l’altrui, assumendosi la responsabilità comune e quella per l’altro, specialmente se debole, indifeso e senza voce; l’uomo, custode di Dio, custodito da Lui nella Chiesa dell’amore e se capiremo questo, spiega Mons. Forte , «La Chiesa sarà, allora, dalla parte dei poveri, perché solidale ad essi nell’unione a Colui, che si è fatto solidale con loro: una Chiesa del primato della carità, voce dei deboli, debole e povera essa stessa, fiduciosa nell’unica forza su cui le è dato di contare, quella del suo Signore crocifisso e risorto».



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Con l’intervento del Presidente nazionale Franco Miano, si sono conclusi i lavori del Convegno delle Presidenze diocesane di Azione Cattolica che ha riunito a Roma, dal 28 Aprile al 1 Maggio, ben 800 delegati da tutta Italia. Il Presidente dell’AC nella sua relazione ha sottolineato il contributo dell’Associazione a servizio del Paese e l’impegno di ciascun socio nella costruzione del bene comune. Sottolineando come a monte di qualsiasi servizio al prossimo c’è la formazione: «La formazione viene prima dell’impegno politico», dice Miano. «Spendere tempo con i più piccoli, con giovani e con le famiglie è un tempo speso bene per la Chiesa e per il Paese. Cosa sarebbe stato questo Paese senza l’Azione cattolica? Senza il nostro continuo, e attento servizio al Paese e alla Chiesa, attraverso decenni non sempre facili?».



