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«TI CREDO, CI CREDO»- Seminario di studio nazionale per educatori ACR a Padova

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altPdi 300 educatori e responsabili Acr provenienti da tutta Italia si sono ritrovati a Padova il 9 e il 10 Febbraio per riflettere e confrontarsi su come far sì che i nostri ragazzi possano essere iniziati alla conoscenza di Gesù, possano amare la Chiesa e, a loro misura, contribuire alla costruzione del bene comune a partire dalle città che abitano.

 

Come sottolinea Anna Teresa Borrelli, responsabile nazionale Ac: «  La scelta di questo Seminario si pone in continuità con quello vissuto nel febbraio 2012 a San Benedetto del Tronto e ci ha offerto la possibilità di fare un passo avanti nella riflessione sull'Iniziazione Cristiana. Dopo aver compreso l'importanza della comunità che educa e sostiene nella testimonianza, questa nuova occasione di studio ha voluto approfondire il tema della figura del Catechista/Educatore, a partire dalle intuizioni dell’Azione Cattolica e dalla nota Pastorale della Cei del 2006. Il seminario  ha voluto aiutarci a mettere dei punti fermi su una figura centrale del percorso di iniziazione cristiana dei bambini e dei ragazzi, individuando nell'educatore catechista un accompagnatore alla vita e alla fede dei più piccoli.

La proposta tematica si è articolata in due giornate. La prima giornata del Seminario ("Ho creduto, perciò ho parlato"), con gli interventi di don Erio Castellucci, Issr Emilia Romagna, e di Pierpaolo Triani, Università Cattolica di Piacenza, ha fornito un completo identikit dell'educatore catechista. Don Erio ha cercato di rispondere alla domanda «chi è il catechista educatore oggi?». Don Erio lo ha definito un profeta, un apostolo, ma soprattutto un testimone di fede !

Mentre il professor Triani  ha affermato che : . Non si può educare ad una vita di fede autentica senza educare alla formazione dell’uomo. Ha inoltre affermato che non si può pensare alla formazione senza pensare alla cura della fede della persona.

La giornata di Sabato si è conclusa con la visita alla basilica di Sant’Antonio da Padova, dove abbiamo riscoperto a figura del santo, uomo che era dotato di grande umiltà, ma anche di grande sapienza e cultura. 

La Domenica mattina è iniziata con la celebrazione eucaristica presieduta da Don Dino Pirri, Assistente nazionale dell’ACR, ed proseguita con la tavola rotonda sul tema : “Credenti e Credibili”, alla quale hanno preso parte : Chiara Palazzini, Pontificia Università Lateranense, don Giorgio Bezze, direttore dell’Ufficio diocesano per la Catechesi e l’Evangelizzazione di Padova e Paolo Reineri, consigliere nazionale Acr.

Il primo intervento con la  prof.ssa  Palazzini ha mirato ad approfondire i contenuti della maturità umana, ed in particolare sull’importanza e sulla necessità di imparare a gestire le relazioni interpersonali, uno dei modi questo di “misurare” la maturità umana.

Con don Giorgio Bezze, la riflessione si è concentrata sulla centralità, per un educatore/ catechista, di una vita spirituale matura e guidata. La testimonianza nasce infatti dall’aver incontrato innanzitutto nella propria vita il Signore Gesù e dal desiderio costante di vivere la sua volontà, grazie al confronto quotidiano con la sua Parola.

Paolo Reineri, invece, ci ha accompagnato nella scoperta sempre nuova e attuale del ruolo dell’educatore catechista nella Chiesa e nell’Associazione.

Infine, ci sono state le conclusioni di Teresa Borrelli, Responsabile ACR nazionale,  che ha fatto sintesi degli interventi del seminario ripartendo dal titolo del convegno.  , lo dobbiamo testimoniare noi educatori  ai nostri ragazzi che ci sono stati affidati, perché siamo consapevoli che abbiamo un Signore che ci perdona, che ci è sempre accanto, che ci ama,… . Ma soprattutto un educatore acr deve testimoniare di essere contento di vivere la vita . lo devono dire i nostri ragazzi  perché noi camminiamo insieme a loro, siamo contenti di quello che facciamo, ma soprattutto perché gli vogliamo bene.

Ha inoltre concluso dicendo che: <<  questo seminario  è stata una preziosa e unica occasione per poter riscoprire la nostra vocazione educativa accanto ai più piccoli e per poter affidare il nostro rinnovato “SI” a servizio della Chiesa e dell’educazione nello stile di una proposta alta e profetica come quella associativa, dove  la persona è al centro, nella sua globalità ed integrità, dove educare è sinonimo di amare.>> Ha inoltre ricordato che  tutte le diocesi della toscana si troveranno il 17 Febbraio a Fiesole per l’incontro pubblico dal titolo: “Comunità familiare: una risorsa per l’Europa”.

 

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